Giancarlo Calciolari intervista Andrea Yaakov Lattes
Giancarlo Calciolari intervista Andrea Yaakov Lattes - Giancarlo Calciolari intervista Andrea Yaakov Lattes sul suo recente libro: «Una società dentro le mura. La comunità ebraica di Roma nel Seicento», 2021, Gangemi Editore. 8 novembre 2021 - A cura di Giancarlo Calciolari e Gianni Colacione
ANDREA YAAKOV LATTES, ha insegnato alla Bar Ilan University, al Gratz College di Philadelphia, ed attualmente è docente presso il Yaad Academic College di Tel Aviv. Nel 2008 è stato tra i soci fondatori dell'Associazione israeliana per lo Studio della Storia degli Ebrei in Italia, e ne è il Presidente. La sua ricerca si è focalizzata sullo sviluppo del pensiero politico e delle istituzioni comunitarie ebraiche in Italia. Ha pubblicato (in ebraico) l'edizione critica del Registro della Comunità di Roma del '600, di cui il presente volume ne è l'analisi, e l'edizione (in italiano) del Registro della comunità di Lugo. Oltre a questi ha pubblicato numerosi saggi sia di carattere storico come anche di analisi socio-politiche riguardanti gli ebrei italiani e le loro comunità. Il registro dei verbali delle sedute della Congrega dei Sessanta (l'organo legislativo della Comunità ebraica dell'epoca) rappresenta uno dei documenti più importanti dell'Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma “Giancarlo Spizzichino” e restituisce uno spaccato straordinario del ghetto seicentesco, dei problemi principali affrontati dalla classe dirigente dell'Universitas Hebraeorum Urbis in piena Controriforma. Il ghetto era una struttura sovraffollata dopo le espulsioni della fine del XVI secolo che avevano costretto tutti gli ebrei presenti nello Stato ecclesiastico a vivere nelle sole città di Roma, Ancona e Avignone. Tale incremento demografico determinò, tra l'altro, il peggioramento delle condizioni igieniche e sanitarie (si pensi alla peste del 1656), oltre a una fortissima conflittualità interna che emerge a più riprese dalla documentazione presa in esame. Il pinqàs analizzato dall'autore offre un pezzo di storia ebraica scritto in lingua ebraica, vergato nei caratteri ebraici specifici della tradizione italiana. Un particolare nel particolare, ma anche una tessera preziosa con il suo colore nel grande mosaico della storia ebraica.