Giancarlo Calciolari intervista Gigliola Tallone, curatrice dell’Archivio Cesare Tallone
Giancarlo Calciolari intervista Gigliola Tallone, curatrice dell’Archivio Cesare Tallone maestro all’Accademia di Brera. 2 marzo 2021 . A cura di Giancarlo Calciolari
Ritratto di un maestro eccellentissimo e sempre attuale.
Cesare Tallone, nato a Savona, l’11 agosto 1853, perde il padre all’età di dieci anni. Si trasferisce con la madre e le sorelle ad Alessandria, dove diviene allievo dell’artista decorativo Pietro Sassi. Alcuni membri della borghesia locale gli commissionano i primi ritratti. Il giovane artista persuade il Consiglio comunale a finanziare i suoi studi. Grazie a questo aiuto finanziario, Tallone è in grado di iscriversi all’Accademia di Brera nel 1872, studiando con Raffaele Casnedi, Luigi Riccardi e Giuseppe Bertini, fino al 1880. Il suo talento, evidente fin dalle sue prime opere, viene riconosciuto da Francesco Hayez, che gli permette l’uso del proprio studio vicino all’Accademia. Partecipante attivo nel vivace ambiente culturale milanese e membro della Famiglia Artistica fin dalla sua fondazione nel 1873 ad opera di Vespasiano Bignami. Vince il concorso triennale di pittura alla mostra di Brera nel 1879, con un tema storico. Riprenderà questo soggetto per la tela raffigurata insieme al Ritratto di Luigi Bernasconi all’Esposizione di Belle Arti di Roma nel 1883. Tallone trascorre spesso del tempo a Roma con Antonio Mancini e Francesco Paolo Michetti. Il suo successo con pubblico e critica è confermato l’anno successivo all’Esposizione Generale Italiana di Torino. Nel 1885 viene nominato maestro di pittura all’Accademia di Carrara, a Bergamo, carica che ricopre anche all’Accademia di Brera dal 1899, succedendo a Bertini. Durante questi anni continua a esporre le sue opere e diviene noto come ritrattista in ambienti intellettuali, borghesi e aristocratici. Uno degli ultimi premi che ha vinto è il Principe Umberto Prize nel 1908, e un’intera sala è stata dedicata alle sue opere all’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia dello stesso anno. Giuseppe Pellizza da Volpedo si iscrive ai suoi corsi a Carrara. E dato che l’Accademia Carrara era chiusa alle donne, Tallone apre una scuola per loro al Palazzo Suardi, dove vive. Nel 1897 espone alla Biennale di Venezia un ritratto di sua figlia Irene, acquistato dalla Galleria d’Arte Moderna a Roma. Nel 1898 il suo ex insegnante di Brera Giuseppe Bertini muore, e Tallone viene chiamato a sostituirlo nel 1899. Tornato a Milano, ha tra i suoi allievi Bonzagni, Carrà, Funi, Sant’Elia, Boccioni, Carpi, Dudreville, Tosi, Bucci, Sironi. Va poi a vivere in Via Crocerossa, dove ha anche il suo studio. Conosce Margherita Sarfatti, Ada Negri, Sibilla Aleramo, Filippo Tommaso Marinetti e Gabriele D’Annunzio. Con l’avvicinarsi della guerra mondiale, la salute comincia a mancargli, e le sue condizioni fisiche peggiorano. Continua a lavorare, e anche con buoni risultati, ma per le sue condizioni peggiorate, alla fine di marzo 1919, lascia l’insegnamento. Muore a Milano il 21 giugno 1919. Nel 1921, per iniziativa del suo amico Bignami, l’Accademia di Brera lo commemorò con una retrospettiva postuma.