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ROMA HA IL SUO MARE, ORA LO SA. Panel 2: "Roma ha il suo Mare e ora lo sa"

 Convegno ROMA HA IL SUO MARE, ORA LO SA. Panel 2: "Roma ha il suo Mare, ora lo sa" Intervenuti:

- Incursioni musicali di Nicola Alesini
 
Paolo Izzo, scrittore;
Giampiero Calapà, giornalista de Il Fatto Quotidiano;
 
- Proiezione del film "Roma ha il suo Mare, ora lo sa" di Arcipelago21;
 
- Dibattito
 
  • Enrico Bellavia, giornalista di La Repubblica (conduzione dei lavori);
  • Giampiero Calapà,
  • Franco Giacomelli, Segretario dell'associazione Mare Libero;
  • Paolo Izzo;
  • Marco Genovese, Associazione Libera;
  • Maria Arena, Associazione #NOI;
 
"I volontari di MARE LIBERO, che operano da anni per restituire ai cittadini la fruibilità e la visibilità del mare, ringraziano tutti coloro che hanno partecipato all’evento “Roma ha il suo mare, ora lo sa”, svolto al Teatro del Lido sabato 20 ottobre.
Con l’importante contributo di giornalisti di stampa e tv nazionali, esperti dei vari settori coinvolti, delle associazioni antimafia nonché dei protagonisti del docufilm “ROMA HA IL SUO MARE, ORA LO SA”, è stato illustrato in tutti i suoi aspetti il disastroso impatto ambientale, sociale ed economico causato dal “lungomuro” e dalla gestione privatistica delle spiagge.
Il Libro Bianco “IL MARE NEGATO DI ROMA” presentato durante l’evento - frutto di anni di lavoro sul campo, di confronto con le Amministrazioni locali, di attività di documentazione e sensibilizzazione – ricostruisce e racconta abusi e illegalità decennali, all’ombra di una legislazione generosa, incurante delle normative europee, e di baratti economico-politico-mafiosi.
Il Libro inoltre denuncia i danni causati da una cattiva gestione ambientale delle spiagge, dai “pennelli” all’abusivismo edilizio degli stabilimenti fino alla costruzione del porto, e la sostanziale incapacità, da parte di tutte le amministrazioni succedutesi alla guida del Municipio, di una progettualità complessiva per il territorio alla foce del Tevere, che invece è stata colpevolmente delegata agli interessi privati.
Il “Mare di Roma” deve tornare ad essere gestito come bene comune nel rispetto delle leggi e dell’ambiente e nell’interesse di cittadini e turisti: solo così il nostro litorale potrà tornare ad avere un volto degno della Capitale d’Italia e della sua storia."
Associazione Mare Libero

 

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